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Monza città tradita – cinque
Due gentili richieste a Ser Michele e a Ser Marco
Don Chisciotte


Riassunto della puntata precedente: Don Chisciotte blocca la campagna elettorale e scrive una lettera aperta al candidato sindaco Marco Mariani richiamandolo al rispetto delle regole del buon senso, del buon gusto e della storia italica. Oggetto della reprimenda è il cartello “Liberiamo la città. Giunta sinistra. Comunisti in Giunta”.

Mentre scrivevo dell'incontro tra i cavalieri monzesi della tavola rotonda, tenutosi a Castel7 la scorsa settimana, son sopraggiunte delle nuove urgenze, per le quali non posso far a meno di richiamare all'ordine i colpevoli.
Per quanto riguarda il riepilogo del suddetto incontro, penso possiate attendere ancora un po', tenuto conto che orami ben sapete che, in questa lunga disputa elettorale non di cronaca mi occupo, ma di etica, morale, gusto, olfatto, ma soprattutto di… tatto.
Or dunque, prima vengo a te Michele… mumble, mumbleGiovanna… si, “Michele Giovanna”. Non conoscendo il tuo secondo nome e non volendo scender con te in tenzone a causa della citazione del tuo solo primo nome - mentre del tuo rivale, conosco e cito anche il secondo - questo ti appioppo.

Michele Faglia
Ebbene, Michele Giovanna, a te non potendo imputare cattiverie (che ben ho cercato ma, invero, non sono riuscito a trovare) ti accuso di impertinenza - non degna convieni? - per un cavaliere del tuo rango.
D'altronde non commettere cattiverie per te non è difficile. Guarda che Sancio mi ha informato che sei un boy-scout, anche se io non son certo di questo.
Come mai non ti vedo mai in calzoncini al parco alle tre di mattina, con in spalle uno zaino da un quintale, sotto una pioggia torrenziale, con le ginocchia sbucciate, 50 coccinelle e 30 lupetti alle calcagna e una scatola di tonno scaduta per quando si mangia? Comunque l'importante e che fino ad oggi di cattiverie non ne ho trovate, di cazz…..uolate in compenso non ne mancano, ma quelle ho già avuto modo di segnalartele.
Ora l'impertinenza colta (carpita, intendo!) è questa: quando l'altra sera a Castel7 , rispondesti alla proposta avanzata da un villano tesa ad eliminar le puzze del depuratore in San Rocco, liquidasti con una stoccata quella che definisti una sciocchezza, colpisti e affondasti in un sol colpo le accuse del Mariani, al contempo schiacciasti impietoso il Mosca, elogiando con una piroetta il tuo operato con non poca destrezza.
Ma… e si caro Michele Giovanna, c'è un MA! Perché tutto ciò va bene per un regolar torneo come si deve tra prodi cavalieri in cimento fra loro, su una questione d'onore o addirittura per il trono! Ma la cosa non va più bene quando la questione riguarda non solo o tanto i cavalieri, quanto i cittadini, in particolar modo i Sanrocchini. Che al di là dei mirabolanti progetti, lotti di lavori realizzati, finanziati, da finanziare, studi&proposte, tubi&condotte, la puzza ancor oggi la senton di giorno e di notte .
Quindi ti invito Ser Michele Giovanna ad esser più cauto, umile e accorto quando parli del volgo, di cui - non dimenticarlo mai - voi cavalieri concorrete per esserne servo, e non messere.
Per lavare il tuo peccato ti propongo quindi il seguente trattato.
L'esimio presidente del depuratore, che se non sbaglio è un tuo vassallo nella prossima competizione, prenda magione…temporaneamente s'intende…in quel di San Rocco, il più vicino possibile al depuratore. Non preoccuparti, ci penso io, una famiglia di sanrocchini disposta a trasferirsi nell'attuale casa del presidente la trovo… temporaneamente s'intende.
Con il tuo presidente che fa da naso, monitorando quotidianamente e direttamente ogni miasma che può portar danno, un sentimento di fiducia e gradimento si espanderà ogni dove e con esso coraggio, umiltà e sacrificio trionferanno, in attesa che i risultati da te prospettati vengano attuati, verificati e certificati e con la certezza, questa sì che il presidente prenda lo cosa con molta, ma molta oculatezza.

Ora tocca a te Marco Maria che pur avendo la stessa simpatia della sciura Maria, purtroppo, con le compagnie che frequenti, troppo facilmente ti perdi.

il grande Cavaliere e Marco Mariani

E sì, anche stavolta ho incappato in una cattiveria tua e della tua cricca, che, come sai, più volte ti ho già imputato. Questa però è sul programma e quindi la cosa può trasformarsi in dramma. Lo so, lo so che non l'hai scritto tu il programma, così come non hai scritto tu gli slogan dei manifesti, né hai scelto le foto degli stessi, né sei contento che ogni 2x3 devi portare a spasso Silvio e comportarti con lui come un coniglio, ma tant'è , sei o non sei il candidato sindaco…e allora…conterai ben qualcosa.
In ogni caso, devi ammettere che commeter cattiverie per te sta diventando un gusto, avendo - son certo - consigli sbagliati, al momento giusto.
Ora la cattiveria colta (carpita, sempre s'intenda) è questa: sul vostro programma elettorale intitolato scacchisticamente parlando “Il futuro di Monza in sei mosse” e più precisamente alle mosse seconda e quarta (… ci sei?… uè non fare come quegli scacchisti che ci mettono tre ore per fare una mossa !). Or bene! Possibile che, in solo due mosse, vuoi buttarmi fuori dalla partita l'unico centro sociale presente in città.
Mossa due: “Monza torna a vivere. Sicurezza in città”…”… la forte volontà di difendere e diffondere la cultura della sicurezza e della legalità, soprattutto nei confronti delle spinose questioni dei campi nomadi e dei centri sociali”.
Mossa quattro:”Monza funziona. Famiglia, giovani, istruzione”… ”… di non lasciare alcun alibi ad iniziative deprecabili come quella del cosiddetto “centro sociale autogestito” F.O.A. di via Boccaccio”.
Se a te fosse sfuggita questa parte del programma, chiedi al tuo vice, che lui sicuramente è al corrente, visto che è da quando è stato aperto il centro sociale il tuo vice non dorme più di notte. Pensa che una volta ha persino detto che se non ci pensava l'amministrazione a far chiudere il centro occupato, ci avrebbe pensato lui con i suo ragazzi! Comunque, da allora, mentre il tuo vice continuava a sparare cazz…uolate, i ragazzi del F.O.A. Boccaccio ne hanno fatta di strada: accordi con la proprietà, ristrutturazioni, public relation, concerti, dibattiti, ricerche, teatro, cucina. Insomma una vera e propria risorsa per la città.
Volete o non volete diventare Provincia, e allora! Possibile che non lo capisci, guarda Milano, i centri sociali sono diventate delle holding, sia la giunta Albertini che quella Moratti se li tengono stretti, il tuo amico Sgarbi ha paragonato il Leoncavallo alla cappella Sistina…o qualcosa del genere… e voi volete chiudermi l'unico centro sociale di Monza.
Robe da matti!
Per lavare il tuo peccato ti propongo quindi il seguente trattato.
L'esimio tuo vice, prende magione… temporaneamente s'intende…in quel di Via Boccaccio, il più vicino possibile al F.O.A. omonimo. Non preoccuparti, ci penso io, una scatola di cartone la trovo e lo sistemiamo sulla riva del Lambro… temporaneamente s'intende.
Con il tuo vice che fa da naso, monitorando quotidianamente e direttamente ogni fumo o polvere che può portar danno, proveniente dal centro sociale e confrontandola quindi con il fumo la polvere che satura il centro cittadino, avrai diretta conferma di come quest'ultimo sia sicuramente peggiore del primo. E se ciò non bastasse, chiedi al tuo vice che ti faccia anche d'orecchio, e anche in quel caso, vedrai che parecchio c'azzecco.
Quindi Mario Maria fa' il bravo, lascia le liste di proscrizione al tuo vice, che lui di questo si, che se ne intende! E se un domani per sbbbbbb…per caso, dovessi esserci tu al comando, ascolta me e non il tuo vice, valli a trovare sti' ragazzi e parla con loro e vedrai che così male non sono.
Uè già che ci sono, una mossa anch'io voglio fare e dei graffittari ti voglio parlare .

Padania libera

So che siete particolarmente sensibili al tema e quindi ti do questa dritta: vedi la foto, è un muro di Via Prampolini … be' ti consiglio di mandare a dare il buon esempio il tuo mitico Romeo, con un grande pennello a cancellar questa grande scritta partendo, come dire, dalla vostra grande famiglia. Sarà così che un sentimento di fiducia e gradimento si espanderà ogni dove e con esso coraggio, umiltà e sacrificio trionferanno, giacché i risultati da te prospettati, tutti vedranno che vengono da subito attuati.
I miei ossequi.

Don Chisciotte

P.S.: l'altro giorno tornando con il metrò da Milano, leggevo su il Cittadino della cortese visita fatta qui in città da Calderoli. In quel mentre, a una fermata, salgono due ragazzini dall'aria un po' trasandata, armati di due grandi pistole giocattolo, presi a giocare fra di loro a sparasi e schernirsi. Sedutisi continuano per un po' vociando e giocando, fino a quando verso la periferia della città, con lo svuotarsi del vagone, occupano anche con i piedi i sedili al loro fianco.
Avvicinatomi, redarguisco i due novelli pistoleri, chiedendogli gentilmente di mettere giù i piedi e di comportarsi in modo consono e rispettoso. Ubbidendo entrambi, noto lo sguardo vispo e luminoso di quello che all'apparenza sembrava il più piccolo. Da dove venite, come ti chiami, quanti anni hai, vai a scuola e così via. Sono rumeni e vivono in un campo nomadi in periferia. Scambiando alcune parole con lui, guardandolo negli occhi, ho colto una speranza, una gioia, una possibilità, una positività.
Il suo socio vedendoci chiacchierare, con tono scontroso mi chiede quanti anni ho. Scambiando alcune parole con lui, cercando di guardarlo negli occhi che sfuggivano, ho colto una porta chiusa, una tristezza, un'impossibilità, una negatività.
Scendendo alla stessa fermata li saluto, sfarfungliandogli i capelli con una mano e invitandoli a fare i bravi. Di rimando un sorriso dal più piccolo, una smorfia dall'altro.


 
 Calderoli
 
Incamminatomi, continuo la mia lettura poco prima interrotta. “… coglioni… masochisti… un po' gay… Alle amministrative dovrà vincere la Casa delle libertà e ancor più la Lega perché se uno è del Nord e sostiene l'altra parte è un cretino… .” Così il padano nostrano.
Guardo la sua foto e mi torna in mente il volto del ragazzino che si crede furbo, già grande ma in realtà già perso, senza futuro, la cui arroganza, cinismo, maleducazione, tentano in modo maldestro di nascondere la propria ignoranza, forse anche la mancanza di affetto.
Comunque non bisogna perdere la speranza, voglio pensare che anche i tanti Calderoli che ci sono in giro abbiano una possibilità. Su Calderoli fai il bravo, forse - di.co forse - per te è un po' tardi, molto tardi… ma chi può mai sapere, forse anche tu ce la puoi fare!


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  18 maggio 2007